Il pensiero sugli oggetti

Il designer Michael Anastassiades e la ricerca dell'eternità.


Scritto da: Sam Grawe

Video di: Christopher Sturman

Designer

Il pensiero dell’oggetto - Michael Anastassiades

Il designer Michael Anastassiades e la ricerca dell'eternità

Michael Anastassiades ha la mania della qualità. Oppure, come dice lui in modo meno diplomatico: "Sono sempre stato ossessionato dalla perfezione". Così tanto che nel 2007 ha sentito la necessità di lanciare il suo proprio marchio, mettendo da parte le sue continue preoccupazioni riguardo a materiali, produzione, marketing e quant'altro. E i risultati sono davvero impeccabili, tanto che cercare di descriverli è un vano esercizio, come sarebbe spiegare l'emozione suscitata da una fuga di Bach o le sensazioni gustative risvegliate da un uovo al tegamino cotto a puntino.

Il limite delle parole è che sono un sostituto insufficiente dell'esperienza, e l'ossessione di Anastassiades per la qualità di un oggetto è strettamente legata alle sensazioni che quell'oggetto trasmette quando lo si sperimenta. Non è un dettaglio, ma una parte essenziale del suo processo. "Come designer di prodotti, ho sentito il dovere di realizzare le mie creazioni, perché non volevo che rimanessero degli schizzi in un blocco di appunti", spiega. "Ho bisogno di vederle fisicamente, di vivere con loro. Ho bisogno di provarle e di vedere dove mi portano". Il suo studio di Londra non ospita solo la sua attività di designer e la sua abitazione, ma funge anche da terreno di prova per il suo lavoro, di cui alcuni esempi, sia nuovi che vecchi, si possono trovare in quasi tutti gli spazi dei suoi quattro piani.

Il risultato di questo processo sono oggetti che Anastassiades si augura "possano sopravvivere al tempo che passa". In parte, questo deriva dalle proprietà fisiche dei materiali impiegati. Anastassiades si chiede: "È possibile che un oggetto diventi più bello quando invecchia?". E la sua risposta è: "In questo caso deve avere una vita interessante durante la sua evoluzione". Quindi, nonostante la patina dell'età, l'atemporalità richiede inoltre di apparire sempre contemporanei. Dal punto di vista di Anastassiades, questo si può ottenere mediante una dettagliata attenzione alle "sottigliezze della proporzione", e nel conferire a un oggetto qualità di anonimato che gli permettano di passare quasi inosservato. In ultima analisi, non è mai una formula, ma piuttosto una ricerca continua. 

“È possibile che un oggetto diventi più bello quando invecchia?”

—  Michael Anastassiades